Giro d’Italia 2020, la Sicilia torna prepotentemente in ballo per la Grande Partenza
Una Grande Partenza dalla Sicilia per il Giro d’Italia 2020? Se l’ipotesi sembrava allontanarsi nelle scorse settimane, con altre regioni che sembravano favorite dalle opzioni di RCS Sport, l’isola potrebbe invece essere una protagonista assoluta di questa edizione. Con lo slittamento del progetto Budapest al prossimo anno, quando si sarebbe dovuti invece proprio partire nel segno della Trinacria, sono saltati ulteriormente i piani programmatici dell’organizzatore italiano, costretto a rimescolare le carte che aveva saputo preparare con sapiente anticipo. Una inversione potrebbe dunque essere la soluzione migliore per uscire da una impasse che altrimenti porterebbe a doversi portare appresso una tara anche negli anni successivi.
Con le difficoltà economiche in cui inevitabilmente sono in questo periodo le amministrazioni in tutto il paese, il progetto completamente italiano del #Giro103 non ha vita facile nel trovare una alternativa all’Ungheria, anche considerando che molte regioni erano già coinvolte con il passaggio della Corsa Rosa sulle proprie strade. Si è a lungo parlato della Puglia, ma nel Tacco ci sono già due tappe in questa edizione ed era difficile incastrarvi altre soluzioni aggiuntive in precedenza. Più attuabile evidentemente la possibilità di partire dalla punta, ovvero dalla Calabria, opzione effettivamente ancora sul tavolo di Mauro Vegni, ma che porta con sé qualche interrogativo logistico non da poco da risolvere, e che comunque non è ancora da scartare anche per soluzioni interne.
La Grande Partenza dalla Sicilia è invece qualcosa di già programmato e, soprattutto, di già stanziato, per cui sembra più semplice poter trovare la quadratura del cerchio e le necessarie coperture economiche. Inoltre, quest’anno non si correrà il Giro di Sicilia, sempre organizzato da RCS Sport, e nelle scorse settimane era l’assessore regionale allo sport Manlio Messina a riflettere sulla possibilità di una “compensazione” al riguardo. L’opzione siciliana contiene tuttavia un interrogativo riguardo la possibilità di correre quasi una settimana nella stessa regione, visto che attualmente sono programmate già tre frazioni sull’isola, che doveva offrire alla carovana l’approdo dopo la partenza in terra magiara. Una soluzione questa che potrebbe comunque tornare di attualità il prossimo anno, garantendo così in buona sostanza il rispetto dell’accordo originario stravolto.
Per quest’anno si potrebbe invece dare qualche spazio in più a qualche regione, come ad esempio anche la Calabria, sempre senza andare a stravolgere la struttura attuale del percorso. Per dipanare questa matassa e alzare il sipario sul Giro d’Italia 2020 bisognerà tuttavia ancora attendere qualche settimana. Se la speranza e obiettivo iniziale era avere una definizione definitiva per la fine di maggio, ormai appare necessario attendere ancora un altro mese.
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